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Internazionalizzazione & PMI: l’innovazione tecnologica, una grande occasione per lo sbocco in nuovi Mercati

di Federico Tunzio - Thursday, 26 January 2023, 13:02
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L’ambizione delle PMI ad internazionalizzarsi - una intenzione alle volte ben definita e al centro di un processo di crescita chiaro, altre volte una giusta vibrazione nelle corde imprenditoriali - tocca punti diversi e anche molto distanti: la delocalizzazione dell’attività produttiva, anche parziale o come replicazione, la produzione e l’erogazione di stessi servizi in contesti nuovi, la promozione di nuovi ed innovativi servizi e prodotti in nuovi settori, etc. 

I principi di base dell’internazionalizzazione, specie per quelle PMI che stanno muovendo i primi passi in tale direzione, sono da seguire in maniera rispettosa dell’organizzazione stessa dell’azienda, tenendo conto che un salto troppo repentino di mentalità, culturale e volto alla strutturazione di una business unit dedicata, rappresenterebbe uno strappo in termini di tempo e sacrifici non sostenibile. Per le PMI ad elevato contenuto innovativo, anche non necessariamente legato alla tecnologia in senso stretto, è opportuno il fattore della partnership industriale e commerciale volta a completare il modello di business verso aree oggi inesplorate, esaltando il vantaggio competitivo che la PMI intende acquisire. L’innovazione tecnologica viene qui intesa come insieme di vantaggi competitivi espressi nei processi produttivi e commerciali, nella proposizione di soluzioni nuove, che possano non essere misurate solo rispetto al prezzo di mercato. Detta operazione è piuttosto complessa e riguarda ad esempio la possibilità di trasferire produzioni, modelli produttivi, oppure al contrario importare tecnologie da Paesi in via di sviluppo per innestarli in percorsi R&S nei modelli organizzativi delle PMI italiane. Vediamo due esperienze:


Italia/Est Asiatico/Italia

Una PMI Laziale volta unicamente al commerciale, quale rivenditore sul territorio nazionale di tecnologie per le fonti rinnovabili di energia, si appassiona ai sistemi di gassificazione su piccola taglia di biomassa ligneo cellulosica. L’azienda dispone di risorse economico finanziarie ma non di una business unit di ricerca e sviluppo. L’azione si è concretizzata, a valle di una ricerca a livello internazionale e nell’individuare, sottoporre a due diligence tecnica un costruttore del Nepal con il quale stipulare accordi di trasferimento tecnologico, di cessione della proprietà intellettuale e di disponibilità del ricercatore a prestare consulenza scientifica. Una volta giunto in Italia il sistema di gassificazione è stato installato in una sede opportuna, è stato redatto il piano industriale ed è stata individuata una partnership italiana per lo sviluppo su scala del sistema, attingendo dal mondo della trasformazione del RSU. 

Risultato: la PMI si occupa di gestire la proprietà del processo produttivo e ha in esclusiva la fase di commercializzazione sul territorio italiano, tornando a svolgere le funzioni per le quali era nata in un settore innovativo, con tecnologia innovativa.


Nord Africa/Italia

Una PMI italiana di scopo sull’energia nella trasformazione di rifiuti urbani, o meglio della loro parte secca, sviluppa sistemi preindustriali per la conversione pulita di questi su larga scala. Gli elementi limitanti sono: le attività dell’oggetto societario, di stampo legato prevalentemente a R&S, e la capacità finanziaria. In Egitto uno sviluppatore di tecnologia che cura il trasferimento tecnologico, si occupa per conto di una cordata di imprenditori e del Governo, sulla scia di un finanziamento in ambito internazionale ottenuto, di scovare nel Mondo una tecnologia in grado di rispondere ai requisiti richiesti. L’incontro tra la PMI e lo sviluppatore fa nascere una occasione legata non solo alla realizzazione di un impianto pilota quanto volta, tipicamente nell’Africa Nord Occidentale, ma anche alla strutturazione di un servizio sul territorio basato sull’impiego della tecnologia innovativa, nella fattispecie nel recupero e successiva conversione dei rifiuti solidi urbani. L’azione termina con formazione alla cordata mista pubblico privata e con temi che sviluppino il capacity building di servizi sul territorio.