Quella internazionale è una procedura (chiamata PCT, Patent Cooperation Treaty) unificata di deposito e ricerca delle domande di brevetto, ma non prevede la concessione: non esistono brevetti internazionali concessi, ma solo domande di brevetto internazionali.
La procedura internazionale ha una durata di 30-31 mesi dalla data di deposito della domanda di brevetto o dalla data di priorità, se rivendicata e ha il vantaggio di potere depositare una domanda di brevetto praticamente mondiale a costi bassi. La domanda può essere depositata in italiano, ma deve poi essere tradotta in inglese. Al momento del deposito si pagano la tassa di deposito, la tassa di ricerca e la tassa di trasmissione. Con la domanda di brevetto internazionale possono essere designati per la protezione oltre 150 paesi.
Completata questa fase internazionale si dovrà entrare nelle fasi nazionali o regionali chiedendo ad ogni nazione di esaminare il brevetto e di concederlo. Da questo momento in poi il brevetto si scinderà in tanti brevetti nazionali che seguiranno ognuno un proprio iter. Grazie a questa procedura si può proteggere la propria invenzione ed iniziare trattative commerciali, negoziazioni per licenze o vendite in tutto il mondo rimandando ad un momento successivo la scelta finale degli stati. Nel caso del modello di utilità molti Paesi, come ad esempio gli Stati Uniti, non dispongono di questa tipologia di privativa. Pertanto, nel caso in cui un’impresa sia titolare di un modello di utilità, dovrà valutare attentamente eventuali negoziazioni in paesi esteri non dotati di questo istituto.
L’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi opera come Ufficio ricevente italiano per la ricezione delle domande internazionali di brevetto (PCT) in cui almeno uno dei richiedenti del deposito abbia nazionalità italiana o sia residente in Italia. Dal 4 Dicembre 2017 è possibile utilizzare il sistema ePCT per depositare le domande internazionali di brevetto conservando i vantaggi derivanti dalla scelta dell’UIBM come Receiving Office.